“E magari l’avrai pure schifata, dì la verita.”
La veritá? Ebbene, sì, l’aveva schifata. L’aveva schifata perché erano intrugli. Tutta la roba Made in U.S.A. Only for U.S. Army over sea era sofisticata. Il caffè non sa di caffè; il cioccolato sa di carrubba; le caramelle sanno di medicinali; il formaggio sa di sapone; le saponette puzzano di creolina; gli spazzolini lascianoni peli; i dentifrici impastano di gesso la boccaa; e quei barattoli con la zuppa di piselli e il brucior di stomaco? e quelle scatikette di carne fagioli, patate e mal di pancia? Meglio disfarsene, di quella roba, pensava la Nannina, mentre la signora del quinto piano soppesava, palpava, sceglieva.
Quanti avevano sognato di ritrovare in quellw cose il sapore della libertà e della prosperità ora ghignavano mortificati; e gli altri, i fascisti, ridevano: l’avevano sempre detto, loro:”Vedrete”. Gli americani d’Anerica avrebbero messo in scatola i rifiuti della loro Prosperity e l’avrebbero mandata agli americani d’oltremare perché la rivendessero sottomano agli europeri affamati, seminando prostituzione e disordine.

Prerast, Baia di Kotor, Montenegro
Carlo Bernari, Speranzella, edizioni Marotta e Cafiero
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